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Avellino e il sacro: Mamma Schiavona

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Circondata dai monti Picentini; Avellino conserva ammirabile testimonienze del passato, anche se situata in una zona sismica, molti sono stati distrutti o attualmente in corso di restauro. Il Duomo conserva una cripta romanica e dipinti del 500. La torre dell'Orologio, simbolo della città di stile barocca di 40 metri di altezza. La fontana di Bellerofonte (XVII sec.) e i ruderi del Castello Longobardo.
Il santuario di Montevergine, santuario mariano, fondato sulle rovine di un tempio dedicato alla dea Cybele, tappa di numerosi pellegrini venuti a rendere omaggio alla "Mamma Schiavona" di pelle scura.
L'abbazia di Montevergine da quasi nove secoli è il più noto e venerato santuario mariano della Campania, meta di pellegrinaggio anche nei periodi storici più duri; è considerata una specie di casa comune, situata in un appartato pianoro a 1270 m di altitudine, che domina la città di Avellino e l'ampia vallata del Sabato; fu fondata da un pellegrino diretto in Terra Santa, Guglielmo da Vercelli, il quale si ritirò sul monte detto Vergine, perché non ancora raggiun­to e contaminato da strutture fatte dalle mani dell'uomo, con lo scopo dichiarato di vivere solo con Dio.
Durante la costruzione del complesso monastico arrivò un artista di nome Gualtiero il quale, nei lavori di fortificazione della nuova città di Aversa normanna, era caduto da una impalcatura e aveva riportato la frattura di un braccio; per l'intercessione di San Gu­glielmo ritrovò l'articolazione dell'arto, vestì l'abito monastico e dipinse il dossale, detto Madonna di San Guglielmo, in atto di porgere la mammella al bambino Gesù. Fu la prima icona esposta alla venerazione dei pellegrini, stilisticamente più bella e più valida della Mamma Schiavona, che arriverà nell'ultimo decennio del XIII secolo.
Nella Pentecoste del 1126, il vescovo Giovanni di Avellino consacrò la chiesa e tenne a battesimo la nuova famiglia monastica, che entrò ufficialmente nella storia della Chiesa col nome di congrega­zione di Montevergine.
Da Mercogliano si puo vedere l'incantevole golfo di Napoli. Da qui ci si puo' dirigere a sud per scoprire il Borgo Medievale di Capo Castello,in cui i resti del castello normanno ci raccontano di un passato illustre.
Infine si puo' seguire la strada panoramica immersa in un meraviglioso paesaggio boscoso per giungere a Mercogliano o in alternativa si puo' usare la funicolare fino al santuario.


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